L’ultima sua apparizione risale al 16 marzo scorso, quando venne sconfitto negli ottavi di finale di Indian Wells dal serbo Kecmanovic. Poi l’operazione alla mano che l’ha costretto a rinunciare all’intera stagione sulla terra rossa. Berrettini riparte quindi sull’erba, una superficie che gli ha regalato grandi successi ed emozioni: “Il mio tennis qui funziona e poi ho ricordi belli. La mia ultima partita giocata su questa superficie, ne parlavo con il mio team qualche giorno fa, è la finale di Wimbledon. Poi a Stoccarda le condizioni di gioco sono ancora più veloci”. La finale nel tempio del tennis, ma anche il trionfo al Queen’s, il torneo della Regina, a giugno dello scorso anno, battendo il britannico Cameron Norrie.
Resta da capire come reagirà la mano operata: “Ho tanta voglia di tornare, ma so che non sarà semplice – ha spiegato – perché l’infortunio è stato complicato da risolvere”. L’intervento ha infatti riguardato la mano dominante, che ha costretto il numero 10 al mondo a tenere il braccio destro a riposo per circa cinque settimane: “Ho perso un po’ di forza, a un certo punto il braccio destro era più piccolo del sinistro. Si sente che la sensibilità non è ancora al 100% ma sto bene”. Berrettini sa che per arrivare pronto a Wimbledon dovrà andare il più avanti possibile nei tornei di Stoccarda e del Queen’s, ma la cosa più difficile sarà ritrovare il ritmo partita dopo così tanto tempo di inattività.